Progetto scientifico

In seguito all’ondata di rivolte avvenute nel 2011, conosciute mediaticamente come “Primavera araba”, che ha visto protagonista la realtà di alcuni dei paesi che si affacciano sulla riva sud del Mediterraneo, l’Europa si pone in qualità di osservatore del processo di transizione che gli stessi paesi stanno vivendo.

In tal senso anche i singoli Stati dell’Unione europea, come l’Italia, stanno ponendo maggiore attenzione nei confronti dei paesi che attraversano processi di transizione. Le recenti elezioni democratiche in quattro paesi del Nord Africa (Tunisia, Egitto, Libia e Marocco) hanno infatti visto l’affermazione di nuovi soggetti politici tra cui i partiti islamici che, stanno promuovendo importanti riforme istituzionali e che sembrano forgiare le scelte politiche, sociali ed economiche di questi paesi.

L’ascesa complessiva dei movimenti politici di ispirazione islamica alimenta un forte dibattito sia in Occidente sia nei paesi arabi per l’evoluzione del processo democratico e per la fragilità degli equilibri regionali. Si tratta di un’ampia sfida per questi partiti che in un mondo sempre più globalizzato dovranno risolvere questioni concrete e importanti come la disoccupazione, il lavoro, l’emarginazione e il superamento della soglia di povertà. Permane tuttavia la preoccupazione nell’ambito delle correnti laiche arabe e di alcuni ambienti occidentali rispetto all’effettivo radicamento dei principi democratici esercitati dai partiti islamici. E in questo panorama quale ruolo svolge l’Europa?

Sono molti i quesiti che diversi attori della società civile, della politica nazionale e internazionale si pongono su talune questioni tra cui:

1.              Certezza del diritto

2.              Diritti umani

3.              Tolleranza sociale

4.              Rispetto per le minoranze

5.              Libertà religiosa

6.              Tutela della donna

7.              Principio dell’alternanza.

8.              Politica economica e internazionale

9.              Politica ambientale.

Dall’analisi della situazione nell’area è nata l’idea di proporre un Convegno suddiviso in due parti, con sede a Urbino (1° parte, 26-27 maggio 2014) e a Firenze (2° parte, in data da destinarsi).

Le giornate urbinati sono patrocinate dal Dipartimento di Economia, Società e Politica (DESP) e dalla Scuola di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Firenze e dalle associazioni studentesche “Res Politica” e “C.U.S.P.I.D.E.” di Urbino.

Durante la prima giornata del Convegno avrà luogo un videocollegamento interattivo con la Cattedra di Storia e istituzioni dei paesi mediterranei (Prof. Daniele Caviglia) e la Cattedra di Istituzioni di diritto pubblico italiano e comparato (Prof. Ciro Sbailò) dell’Università degli Studi di Enna Kore.

I coordinatori del Comitato scientifico:

Massimiliano Cricco
Leila El Houssi

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